lunedì 5 dicembre 2016

TORRE ALFINA E CASTEL GIORGIO: Nota inviata all'INGV (Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia)




Celebrazioni per i 255 anni di Geoscienze.

Il punto di vista dei cittadini e delle associazioni impegnate nella vicenda contro gli impianti pilota geotermici di Castel Giorgio (Umbria) e Torre Alfina (Lazio) di cui alle Convenzioni INGV-ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A






Il 6 dicembre, presso il Vostro Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si celebrano i 255 anni di Geoscienze: centosettantacinque anni dalla nascita dell’Osservatorio Vesuviano (1841) e ottanta anni dalla nascita dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (1936).

Un traguardo importante, un vanto per tutta la Nazione … o così dovrebbe essere.



Invece, purtroppo, negli ultimi anni, i due Enti sono assurti agli “onori” della cronaca non tanto per il lavoro, il prestigio e la qualità dei loro scienziati, ma per scandali e conflitti di interesse.

Da quasi un anno, infatti, sulle pagine dei quotidiani nazionali[1] è stato denunciato il conflitto di interesse emerso all’interno delle Convenzioni tra il Vostro Istituto e la società privata ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. Infatti la dott.ssa Maria Luisa Carapezza, Vostro funzionario pubblico, ed incaricata dall’Istituto di predisporre dati e relazioni sul progetto della società ITW & LKW Geotermia Italia S.p.A. riguardante i due impianti denominati “Castel Giorgio” e “Torre Alfina”,  è la consorte del prof. Franco Barberi, progettista per la società ITW & LKW Geotermia Italia S.p.A di quegli stessi impianti pilota geotermici.

Ed oltre al palese conflitto di interesse, come tacere il fatto che la documentazione scientifica prodotta dalla dott.ssa Maria Luisa Carapezza, e presentata dalla società ITW&LKW Geotermia Italia S.p.A al MATTM per la procedura di valutazione di Impatto Ambientale, sia stata, dal referaggio speditivo operato dalla prof. Fedora Quattrocchi, anch’essa scienziata del Vostro Istituto, giudicato così ingiustificatamente carente sotto l’aspetto scientifico da integrare truffa ai danni del committenti ed indirettamente allo Stato come INGV”, in cui la pericolosità di incidenti mortali per uomini ed animali vengono sottaciute.

Tale conflitto, più volte denunciato e oggetto di specifiche interpellanze parlamentari[2], è stato segnalato con più missive ai Vostri direttori e funzionari, senza che alle richieste venisse data risposta. Ma, cosa ancora più grave, senza che il conflitto venisse risolto e permettendo alla dott.ssa Carapezza di poter continuare ad operare in tal senso. Come interpretare, altrimenti, il fatto che la dott.ssa Carapezza, nella sua ulteriore qualità di Responsabile del Centro Servizi Editoria e Cultura Scientifica INGV, continui ad organizzare eventi in cui vengono invitati a parlare i suoi parenti e non brillanti ricercatori o professori italiani o stranieri, come nel recente caso inerente l'evento della "Notte del Ricercatore 2016" del 30 settembre 2016? Alla Casa del Cinema a parlare vi erano il direttore dell’INGV, Carlo Doglioni, la dott.ssa Maria Luisa Carapezza e suo marito Franco Barberi che, invece di affrontare l’attuale, e preoccupate, argomento dei metodi di previsione dei terremoti dell'Umbria-Marche, ha parlato di un’eruzione etnea di 20 anni fa. 

E che dire di quanto recentemente assurto agli onori della cronaca[3] per quanto concerne l’Osservatorio Vesuviano? Anche in questo caso si denuncia come ricercatori pagati con i soldi della Protezione civile per tenere sotto controllo l’attività vulcanica e tellurica nell’isola di Ischia, vengano invece impiegati dal Vostro Istituto (INGV) per studiare, ancora una volta, la fattibilità della costruzione di una centrale geotermica privata. 
Anche in questo caso l'anomalia è stata segnalata ai vertici del Vostro Istituto che, a quanto risulta, ancora una volta, si sono trincerati dietro un assordante silenzio.  
Silenzio ancora più ingiustificato se si pensa che, proprio recentemente, un servizio televisivo ha evidenziato come tra le cause che possono produrre terremoti, per sismicità indotta, vi sia proprio la geotermia (come confermano nella trasmissione la prof. Albina Colella, geologa dell'Università della Basilicata, ed il Prof. Franco Ortolani, geologo dell'Università Federico II di Napoli [4]). 

Nell’ultimo anno sono stati tre i terremoti che hanno devastato la nostra penisola, provocando centinaia di morti, cancellando interi paesi e provocando danni per miliardi. Ed a fronte di queste emergenze e tragedie, le indagini ed informazioni sui terremoti ci devono venire da servizi televisivi, mentre l’INGV organizza eventi in cui affronta eruzioni vulcaniche di vent’anni fa?
Ci domandiamo: è questa l’attività che l’Ente è chiamato ad espletare? Mettere a disposizione del privato i suoi funzionari ed organizzare eventi per affrontare problemi non attuali?

Tutto ciò evidenzia come la crisi che sta investendo il nostro paese in questi anni non sia solo economica, sociale e politica, ma anche istituzionale.  Una crisi in cui l’assenza del conflitto di interessi non viene praticamente più invocata, e tantomeno rispettata come principio di virtù pubblica.

Ideali come: libertà accademica, il distacco della comunità scientifica dal mercato, l’imparzialità, ecc., tutte cose che un tempo erano considerate valori indispensabili ai fini della scoperta della soluzione migliore su temi che investivano gli interessi e il benessere della società nel suo complesso, oggi pare non esistano più, sancendo un pericoloso declino dell’etica pubblica.

Il presupposto cruciale della democrazia, infatti, è che lo Stato sia costituito da una serie d’istituzioni senza scopo di lucro la cui responsabilità fondamentale è promuovere il benessere generale.

Oggi, invece, si registra un impressionante e continuo perdurare di conflitti di interesse che, denunciati ai vertici dell’Ente, restano, immancabilmente, senza risposta.

Un assordante, inspiegabile ed ingiustificato silenzio il Vostro che, è bene sottolinearlo, altro non è che violenza, perché nessuna violenza supera quella che ha aspetti silenziosi e freddi.

Ma il recentissimo plebiscito sul NO al Referendum Costituzionale suona la sveglia…

 Nota inviata all'INGV dagli aderenti alla rete Nazionale NOGESI

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