Celebrazioni per i 255 anni di Geoscienze.
Il punto di vista dei cittadini e delle associazioni impegnate nella vicenda contro gli impianti pilota geotermici di Castel Giorgio (Umbria) e Torre Alfina (Lazio) di cui alle Convenzioni INGV-ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A
Il 6 dicembre, presso il
Vostro Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si celebrano i 255 anni
di Geoscienze: centosettantacinque anni dalla nascita dell’Osservatorio
Vesuviano (1841) e ottanta anni dalla nascita dell’Istituto Nazionale di Geofisica
e Vulcanologia (1936).
Invece, purtroppo, negli ultimi anni, i
due Enti sono assurti agli “onori” della cronaca non tanto per il lavoro, il
prestigio e la qualità dei loro scienziati, ma per scandali e conflitti di
interesse.
Da quasi un anno,
infatti, sulle pagine dei quotidiani nazionali[1]
è stato denunciato il conflitto di interesse emerso all’interno delle Convenzioni tra il Vostro Istituto
e la società privata ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A. Infatti la dott.ssa Maria Luisa Carapezza, Vostro
funzionario pubblico, ed incaricata dall’Istituto di predisporre dati e
relazioni sul progetto della società ITW & LKW Geotermia Italia S.p.A.
riguardante i due impianti denominati “Castel Giorgio” e “Torre Alfina”, è la
consorte del prof. Franco Barberi, progettista per la società ITW &
LKW Geotermia Italia S.p.A di quegli stessi impianti pilota geotermici.
Ed oltre al
palese conflitto di interesse, come tacere il fatto che la documentazione
scientifica prodotta dalla
dott.ssa Maria Luisa Carapezza, e
presentata dalla società ITW&LKW Geotermia Italia S.p.A al MATTM per la procedura di valutazione di Impatto
Ambientale, sia stata, dal referaggio speditivo operato dalla prof. Fedora
Quattrocchi, anch’essa scienziata del Vostro Istituto, giudicato così
ingiustificatamente carente sotto l’aspetto scientifico da integrare “truffa ai danni del committenti ed
indirettamente allo Stato come INGV”, in cui la pericolosità
di incidenti mortali per uomini ed animali vengono sottaciute.
Tale conflitto, più volte denunciato e
oggetto di specifiche interpellanze parlamentari[2], è stato segnalato con più
missive ai Vostri direttori e funzionari, senza che alle richieste venisse data
risposta. Ma, cosa ancora più grave, senza che il conflitto venisse risolto e
permettendo alla dott.ssa Carapezza di poter continuare ad operare in tal senso.
Come interpretare, altrimenti, il fatto che la dott.ssa Carapezza, nella sua ulteriore qualità di Responsabile del Centro
Servizi Editoria e Cultura Scientifica INGV, continui ad organizzare
eventi in cui vengono invitati a
parlare i suoi parenti e non brillanti ricercatori o professori
italiani o stranieri, come nel recente caso inerente l'evento della "Notte
del Ricercatore 2016" del 30 settembre 2016? Alla Casa del Cinema a
parlare vi erano il direttore dell’INGV, Carlo Doglioni, la dott.ssa Maria
Luisa Carapezza e suo marito Franco Barberi che, invece di affrontare l’attuale,
e preoccupate, argomento dei metodi di previsione dei terremoti
dell'Umbria-Marche, ha parlato di un’eruzione etnea di 20 anni fa.
E che dire di quanto recentemente
assurto agli onori della cronaca[3]
per quanto concerne l’Osservatorio Vesuviano? Anche in questo caso si denuncia come
ricercatori pagati con i soldi della Protezione civile per tenere sotto controllo l’attività
vulcanica e tellurica nell’isola di Ischia, vengano invece impiegati dal Vostro Istituto (INGV) per
studiare, ancora una volta, la fattibilità della costruzione di una centrale geotermica privata.
Anche in questo caso l'anomalia è stata segnalata ai vertici del Vostro Istituto che, a quanto risulta, ancora una volta, si sono trincerati dietro un assordante silenzio.
Silenzio ancora più ingiustificato se si pensa che, proprio recentemente, un servizio televisivo ha evidenziato come tra le cause che possono produrre terremoti, per sismicità indotta, vi sia proprio la geotermia (come confermano nella trasmissione la prof. Albina Colella, geologa dell'Università della Basilicata, ed il Prof. Franco Ortolani, geologo dell'Università Federico II di Napoli [4]).
Nell’ultimo anno sono
stati tre i terremoti che hanno devastato la nostra penisola, provocando
centinaia di morti, cancellando interi paesi e provocando danni per miliardi.
Ed a fronte di queste emergenze e tragedie, le indagini ed informazioni sui
terremoti ci devono venire da servizi televisivi, mentre l’INGV organizza
eventi in cui affronta eruzioni vulcaniche di vent’anni fa?
Ci domandiamo: è questa l’attività che l’Ente è
chiamato ad espletare? Mettere a disposizione del privato i suoi funzionari ed
organizzare eventi per affrontare problemi non attuali?
Tutto ciò evidenzia come la crisi che sta investendo il nostro paese in
questi anni non sia solo economica, sociale e politica, ma anche istituzionale.
Una crisi in cui l’assenza del
conflitto di interessi non viene praticamente più invocata, e tantomeno
rispettata come principio di virtù pubblica.
Ideali come:
libertà accademica, il distacco della comunità scientifica dal mercato,
l’imparzialità, ecc., tutte cose che un tempo erano considerate valori
indispensabili ai fini della scoperta della soluzione migliore su temi che
investivano gli interessi e il benessere della società nel suo complesso, oggi pare
non esistano più, sancendo un pericoloso declino dell’etica pubblica.
Il presupposto
cruciale della democrazia, infatti, è che lo Stato sia costituito da una serie
d’istituzioni senza scopo di lucro la cui responsabilità fondamentale è
promuovere il benessere generale.
Oggi, invece, si
registra un impressionante e continuo perdurare di conflitti di interesse che,
denunciati ai vertici dell’Ente, restano, immancabilmente, senza risposta.
Un assordante,
inspiegabile ed ingiustificato silenzio il Vostro che, è bene sottolinearlo,
altro non è che violenza, perché nessuna
violenza supera quella che ha aspetti silenziosi e freddi.
Ma il recentissimo
plebiscito sul NO al Referendum Costituzionale suona la sveglia…
Nota inviata all'INGV dagli aderenti alla rete Nazionale NOGESI
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