CONTRO LA PENA DI MORTE
Parmi un
assurdo che le leggi,
che sono
l’espressione della pubblica volontà,
che
detestano e puniscono l’omicidio,
ne
commettono uno esse medesime,
e, per
allontanare i cittadini dall’assassinio,
ordinino un
pubblico assassinio.
(Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene)
(Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene)
Dopo
che il Comune di Acquapendente ha aderito all'iniziativa della Comunità di
Sant'Egidio che, dal 2002, celebra il 30 novembre la Giornata Mondiale “Città
per la vita - Città contro la Pena di morte”, le scuole
superiori di Acquapendente hanno scelto di dedicare, martedì 29 e mercoledì 30
novembre, le proprie assemblee di istituto ad un approfondimento sul tema.
Ho
avuto il piacere di poter intervenire nelle assemblee di istituto per parlare
agli studenti della pena di morte e dell’importanza della sua abolizione.
Alcuni dati sull'iter dell'abolizione della pena di morte in Italia.
La
data per celebrare la Giornata Mondiale “Città contro la pena di morte”, non è
stata scelta a caso, ma in memoria della prima abolizione della pena di morte, quella
del Granducato di Toscana, avvenuta, appunto, il 30 novembre 1786.
L’abolizione
della pena di morte del Granducato di Toscana del 1786 si dovette alla ripresa
dell’antico dibattito sul tema suscitato dal libro, del 1764, “Dei delitti e delle pene”, in cui Cesare
Beccaria si dichiarava contrario alla pena di morte ed alla tortura non solo sul piano delle idee,
ma anche, e soprattutto, su quello della politica legislativa.
.
Tal
abolizione, però e purtroppo, ebbe breve durata, solo 4 anni.
Si dovrà
attendere quasi un secolo per vedere nuovamente abolita la pena di morte,
ancora una volta in Toscana, il 30 aprile 1859.
Tale
coraggiosa ed illuminata scelta del governo provvisorio toscano pose una
situazione legislativa problematica per la nascente Italia Unita, dove esisteva
la pena di morte. Ebbe così inizio un
nuovo lungo dibattito che portò, nel 1889, con l’entrata in vigore il nuovo codice
penale unificato Zanardelli, all'abolizione della pena di morte sulla nostra penisola.
Nel 1926 la pena di
morte venne reintrodotta da Mussolini per una serie di reati contro lo Stato e,
nel 1947, limitata ai soli casi previsti dalle leggi militari di guerra.
Il 5
ottobre 1994 la pena di morte in Italia viene abolita anche dal codice penale
militare.
Ad oggi sono 58 i paesi
in cui è prevista ancora la pena di morte.
La maggior parte sono
paesi che hanno regimi illiberali o dittatoriali, ma non mancano paesi che,
invece, si possono definire democratici, tra questi ricordiamo Giappone ed USA
(anche se non in tutti gli Stati americani è prevista la pena di morte, anzi,
alcuni sono stati tra i primi ad abolirla, senza più reintrodurla, tra questi
ricordiamo il Michigan nel 1864 e il Wisconsin nel 1853).
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